MOSTRA TRA ARTE E MODA
La nuova mostra promossa e organizzata dalla Fondazione Ferragamo e dal Museo Salvatore Ferragamo, che si inaugurerà il 18 maggio 2016, riflette il complesso rapporto tra arte e moda.
Prendendo spunto dalla storia di Salvatore Ferragamo che, affascinato dalle avanguardie artistiche del Novecento, si ispirò al mondo dell’arte collaborando con molti degli artisti a lui contemporanei, il progetto analizza, attraverso case history, le forme di dialogo tra i due mondi: contaminazioni, sovrap posizioni e collaborazioni, dalle esperienze dei Preraffaelliti, a quelle del Futurismo, dalle complesse vicende del Surrealismo a quelle del Radical Fashion, soffermando l’attenzione su alcuni atelier degli anni cinquanta e sessanta, luogo di studio e di incontri, e sulla nascita della cultura della celebrità per proseguire fino alle sperimentazioni degli anni novanta e arrivare ad interrogarsi se nell’industria culturale contemporanea si possa ancora parlare di mondi distinti o di un fluido gioco di ruoli.
La particolarità di questo progetto espositivo risiede nella collaborazione con altre istituzioni culturali: a Firenze la Biblioteca Nazionale Centrale, le Gallerie degli Uffizi (la Galleria d’arte moderna, la Galleria del Costume di Palazzo Pitti), il Museo Marino Marini, il Museo Salvatore Ferragamo e il Museo del Tessuto a Prato. Le istituzioni culturali e museali coinvolte hanno partecipato attivamente alla costruzione dell’idea espositiva, mettendo a disposizione spazi e collezioni, nell’obiettivo di prendere parte ad una riflessione comune.
Ideato e curato da Maria Luisa Frisa, Enrica Morini, Stefania Ricci, Alberto Salvadori, il progetto espositivo è corredato da un ricco catalogo e si avvale di abiti, accessori, tessuti, opere d’arte, libri e periodici, fotografie provenienti da collezioni museali pubbliche e private, nazionali e internazionali, e da un’istallazione d’arte contem poranea creata per l’occasione.
Tra le opere in mostra un décolleté di Salvatore Ferragamo ispirato alle opere dell’artista americano Kenneth Noland degli anni cinquanta, l’abito realizzato negli anni trenta da Elsa Schiaparelli in colla borazione con Salvador Dalí, proveniente dal Philadelphia Museum of Art, l’abito di Yves Saint Laurent, ispirato ai dipinti di Piet Mondrian dalla Fondation Pierre Bergé Yves Saint Laurent, il corpetto in legno di Hussein Chalayan dal Kyoto Costume Institute e un abito di Jun Takahashi (Undercover) del 2005 pro veniente da The Museum at FIT di New York. Altrettanto significativi i prestiti dal ModeMuseum (MoMu) di Anversa e dal Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, il trittico di Yasumasa Morimura, Portrait (La source, 1,2,3) dal Takamatsu Art Museum, l’installazione di ritratti fotografici di Andy Warhol, Altered Images, generosamente prestati dallo Studio Makos e l’opera Fertility di Keith Haring, in arrivo da una collezione privata.
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